Venlafaxina: escluderla dal proprio armamentario terapeutico?
I sintomi da sospensione degli antidepressivi sono frequenti, talvolta gravi. E non tutti i farmaci sono uguali. [Lettura 4 min]
La comparsa di una sindrome da astinenza alla sospensione di una terapia antidepressiva è ben nota.
Nel 2018 una revisione sistematica aveva smentito le linee guida NICE e americane che parlavano di sintomi lievi e autolimitantesi.
I risultati della metanalisi di 23 studi erano chiari:
• Il 56% dei pazienti aveva sintomi di astinenza dopo la sospensione degli antidepressivi.
• In media, il 46% di questi li descriveva come gravi.
• La durata dei sintomi superava spesso le due settimane e in alcuni studi i sintomi erano durati mesi.
Gli antidepressivi sono tutti uguali?
Una meta-analisi, pubblicata su Lancet Psychiatry nel 2024, ha valutato il rischio di sintomi di astinenza nei pazienti che avevano appena sospeso un antidepressivo.
79 studi comparativi, tra cui 44 studi randomizzati e 35 studi osservazionali.
Erano esclusi gli studi in cui l’antidepressivo era utilizzato per il trattamento del dolore.
In totale 21.002 pazienti (età media 45 anni).
Tra questi 16.532 avevano interrotto un antidepressivo e 4.470 avevano interrotto un placebo.
Non tutti gli antidepressivi sono uguali: la probabilità di sviluppare sintomi da astinenza varia in base alla molecola. Alcune strategie possono rendere la sospensione più gestibile.
Circa il 30% dei pazienti sviluppa sintomi da astinenza dopo la sospensione.
Nei gruppi placebo 1 paziente su 6 riferisce sintomi “reali”.
I sintomi gravi interessano quasi il 3% dei pazienti.
Farmaci con più sintomi da astinenza: desvenlafaxina, venlafaxina, imipramina, escitalopram.
Farmaci più associati a sintomi gravi: imipramina, paroxetina, venlafaxina/desvenlafaxina.
La venlafaxina (SNRI) è associata alla maggior frequenza di astinenza.
La fluoxetina (SSRI), grazie alla lunga emivita, è quella con la frequenza minore.
In caso di sintomi marcati, può essere utile passare alla fluoxetina prima di sospendere la terapia antidepressiva.
In pratica
Circa il 30% dei pazienti sviluppa sintomi da sospensione.
I più comuni sono: vertigini, affaticamento, nausea, cefalea, insonnia, “scosse elettriche”.
Il rischio è maggiore con farmaci a breve emivita (p.es. paroxetina, venlafaxina) e in caso di interruzione brusca o sospensione rapida (2–7 giorni).
I sintomi compaiono dopo pochi giorni ma possono durare settimane o mesi.
Il quadro può essere scambiato per una ricaduta, portando a diagnosi errate e ripresa precoce della terapia.
La fluoxetina ha una lunga emivita, con una lenta diminuzione delle concentrazioni plasmatiche alla sospensione, che contribuisce a ridurre il rischio di sintomi da astinenza.
Quando i sintomi di astinenza sono marcati e rendono difficile l’interruzione dell’assunzione di un antidepressivo, un’opzione da prendere in considerazione è quella di sostituirlo con la fluoxetina e poi ridurre gradualmente la dose fino alla sospensione del farmaco.
Secondo i revisori della rivista Prescrire, l’elevata frequenza di sintomi di astinenza con la venlafaxina è un motivo in più per escluderla dalla terapia.
Prescrire da anni ha inserito la venlafaxina nella sua lista dei farmaci da non usare a causa dello sfavorevole profilo di effetti avversi cardiaci legati all’attività noradrenergica:
ipertensione arteriosa, tachicardia, aritmie
prolungamento dell'intervallo QT
elevato rischio di arresto cardiaco in caso di sovradosaggio
Incidence of antidepressant discontinuation symptoms: a systematic review and meta-analysis.
Lancet Psychiatry. 2024 Jul;11(7):526-535
Discontinuing antidepressant medications in adults
UpToDate - last updated: Oct 21, 2022
Astinenza prolungata dopo la sospensione di antidepressivi
Prescrivere - dicembre 2018
A systematic review into the incidence, severity and duration of antidepressant withdrawal effects: Are guidelines evidence-based?
Addict Behav. 2018 Sep 4. pii: S0306-4603(18)30834-7