Contraccettivi ormonali e rischio di depressione
I contraccettivi ormonali possono aumentare il rischio di depressione in alcune donne, soprattutto se l'utilizzo avviene durante l'adolescenza. [Lettura 6 min]
Da diversi anni è stato ipotizzato che i contraccettivi ormonali possano precipitare o perpetuare la depressione in alcune pazienti.
Gli studi clinici fatti su questo argomento hanno dato risultati contrastanti. Uno dei possibili motivi potrebbe essere l'esclusione delle donne che sospendono i contraccettivi ormonali a causa degli effetti negativi sull'umore, con conseguente bias di selezione.
Effetti di estrogeni e progesterone sull'umore
Estrogeni e progesterone influenzano la funzione cerebrale e l'attività di neurotrasmettitori come acido gamma-aminobutirrico (GABA), serotonina e dopamina.
I recettori degli estrogeni ER-alfa e ER-beta sono ampiamente distribuiti nel sistema nervoso centrale. I recettori ER-alfa si trovano soprattutto nell'ipotalamo, nell'ippocampo, nell'amigdala e nel tronco encefalico.
I recettori del progesterone alfa e beta sono più abbondanti nell'amigdala, nel cervelletto, nella corteccia, nell'ippocampo e nell'ipotalamo.
Si ritiene che gli estrogeni siano neuroprotettivi nell'ipotalamo, nell'ippocampo, nell'amigdala e nel tronco encefalico, e proteggano il cervello da malattie neurodegenerative, declino cognitivo e disturbi dell’umore.
Studi di imaging cerebrale funzionale hanno indicato che gli estrogeni regolano l'attivazione di regioni cerebrali implicate nell'elaborazione emotiva e cognitiva, come amigdala e corteccia prefrontale dorsolaterale.
A differenza degli estrogeni, il progesterone non è neuroprotettivo e può peggiorare la deflessione dell'umore.
Il progesterone può aumentare l'inibizione della trasmissione del glutammato indotta dal GABA e le concentrazioni di monoamino-ossidasi, con conseguente diminuzione delle concentrazioni di serotonina.
Un grande studio su un database di medicina generale britannico ha valutato l’associazione tra l’esposizione a IUD contenenti levonorgestrel.
Lo studio ha dimostrato un’associazione positiva tra l’esposizione al levonorgestrel e depressione, ansia e insonnia in donne che non presentavano queste condizioni prima dell'inserimento dello IUD.
Uno studio analogo, basato sui dati dell'assicurazione sanitaria francese, ha analizzato le prescrizioni di psicofarmaci in donne di età compresa tra 13 e 40 anni che utilizzavano uno IUD al levonorgestrel.
Queste donne non avevano utilizzato uno IUD al levonorgestrel nei 6 anni precedenti, né avevano ricevuto rimborsi di alcuno psicofarmaco nell'anno precedente.
Le oltre 45.700 donne che avevano inserito uno IUD contenente 52 mg di levonorgestrel (Mirena°) sono state confrontate con un numero analogo di donne che avevano inserito uno IUD contenente 19,5 mg di levonorgestrel (Kyleena°). L'età media era di 32 anni.
Dopo un follow-up di oltre 2 anni, per la metà di queste donne il rimborso di antidepressivi era statisticamente più frequente in quelle con uno IUD da 52 mg (4% vs 3,6%), con rischio relativo stimato di 1,13.
Le differenze nei rimborsi per ansiolitici e ipnotici non erano statisticamente significative.
Effetti comuni della pillola contraccettiva orale sull'umore
Anche nelle donne che assumono contraccettivi orali, il progesterone può essere responsabile di alterazioni dell'umore e depressione.
Tra i motivi più frequenti per l'interruzione dell'assunzione della pillola ci sono l'aumento di peso e le variazioni di umore o l'aumento dei sintomi depressivi.
Un grande studio danese che ha coinvolto più di un milione di donne ha rilevato un aumento del rischio di prima prescrizione di un antidepressivo e prima diagnosi di depressione nelle donne che assumevano diversi tipi di contraccettivi orali, con un rischio relativo maggiore tra le adolescenti.
L’associazione tra assunzione di contraccettivi orali e depressione può essere attribuita sia alla posologia sia al tipo di progestinico assunto.
Occorre cautela nelle donne con una storia personale o familiare di depressione.
D’altra parte, i contraccettivi orali potrebbero essere utili nelle donne con disturbo disforico premestruale, stabilizzando le fluttuazioni ormonali dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi.
In questo caso, l'uso regolare di una pillola contraccettiva orale attiva (senza settimana di sospensione) avrebbe un effetto antidepressivo.
Uno studio di coorte britannico pubblicato nel giugno 2023 ha valutato una popolazione di 264.000+ donne. L'incidenza della depressione è stata rilevata mediante interviste, dati dei ricoveri ospedalieri o dati dei medici di medicina generale.
Durante i primi 2 anni di utilizzo dei contraccettivi orali sono risultate percentuali maggiori di depressione rispetto alle donne che non ne avevano mai fatto uso (HR = 1,71).
Il rischio diminuiva dopo i primi 2 anni, ma l'assunzione di contraccettivi orali tendeva ad aumentare il rischio di depressione nel corso della vita (HR = 1,05).
Dall'analisi emergeva un maggior rischio di depressione nel corso della vita se i contraccettivi orali erano stati utilizzati durante l'adolescenza.
Gli autori concludono che l'uso di contraccettivi orali ha un’associazione causale con l’aumento del rischio di depressione nelle adolescenti e in donne adulte, soprattutto nei primi 2 anni di assunzione.
È importante sottolineare che la maggior parte delle donne tollera bene i contraccettivi orali, senza subire effetti negativi sull'umore.
Tuttavia, è necessario informare le donne che li assumono, effettuare screening per la depressione e informare i medici di famiglia sulla possibile relazione tra contraccezione ormonale e depressione.
In pratica - L'aumento di peso e la depressione sembrano essere i problemi principali che spingono a sospendere o sostituire i contraccettivi orali.
Quando viene richiesta la prescrizione di un contraccettivo, in genere si tengono in considerazione le preferenze personali, l’età, lo stato di salute generale, l’uso di contraccettivi nel passato e l'affidabilità in termini di aderenza nell’assunzione quotidiana.
Dovrebbe essere discussa anche la salute mentale della donna: nell’anamnesi andrebbe valutata la depressione premestruale o episodi di depressione associati all’uso pregresso di contraccettivi ormonali.
La contraccezione a base di solo progestinico sembra associata a una maggior frequenza di disturbi depressivi in donne vulnerabili. Questo tipo di contraccettivi andrebbe prescritto con cautela nelle donne con depressione attuale o pregressa.
L'uso di contraccettivi ormonali andrebbe rivalutato in qualsiasi paziente che presenti un peggioramento delle condizioni dell’umore dopo l'inizio dell’assunzione.
Se esiste una controindicazione importante ai contraccettivi a base di estrogeni, si può optare per uno IUD con basso dosaggio di progestinico o contraccettivi di barriera.
Particolare attenzione va posta con le adolescenti, che sembrano più sensibili all’effetto depressogeno dei contraccettivi orali.
È fondamentale dare importanza alle informazioni anamnestiche, fornite da molte donne, che indicano una chiara relazione temporale tra inizio o utilizzo di un contraccettivo ormonale e sviluppo di nuovi sintomi depressivi o peggioramento di sintomi già presenti.
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Gilberto Lacchia - Pubblicato 24/07/2022 - Aggiornato 02/10/2023